Joseph Pulitzer
L’uomo che ha cambiato il giornalismo
Nell’epoca della post-verità, di elezioni e referendum giocati a colpi di balle colossali spacciate per tavole della legge, non è difficile immaginare da che parte si sarebbe schierato Joseph Pulitzer. Da quella giusta. Quella del buon giornalismo. Ne esiste uno solo e l’ha inventato lui. Marco Imarisio
Uomo di straordinario talento, Joseph Pulitzer occupò la scena pubblica americana per anni, ingaggiando battaglie e polemiche dalle colonne del suo giornale, il «World» che acquistò nel 1883.
Il suo modo di intendere il giornalismo era rivoluzionario, così come la sua costante ricerca dei migliori cronisti che sottraeva ai giornali concorrenti.
Anni di lavoro indefesso lasciarono però su di lui i segni della fatica e Pulitzer, ancora giovane, perse la vista e venne colpito da una grave malattia nervosa.
Nei suoi ultimi otto mesi di vita, passati lontano dal mondo ma sempre con l’assoluto controllo del giornale, fa la sua comparsa l’autore di questo libro, Alleyne Ireland, che entra nella schiera assai selezionata dei segretari di Joseph Pulitzer.
Ireland scopre la grandezza di quest’uomo, ne subisce il fascino e le vessazioni, lo asseconda nei capricci avendone in cambio un immenso appagamento intellettuale.
Un ritratto potente e raffinato di un uomo che ha segnato la storia.
Leggi un estrattoNon c’è crimine, stratagemma, trucco, truffa, vizio che non prosperi, nella segretezza, ma portate queste cose allo scoperto, descrivetele, attaccatele, ridicolizzatele sulla stampa e, prima o poi, l’opinione pubblica le toglierà di mezzo. La divulgazione può non essere l’unico rimedio necessario, ma è quello senza il quale tutte le altre azioni falliranno.