Le piante sono meravigliose.
Sono intelligenti, allietano la nostra vita, producono l’ossigeno che respiriamo, alcuni fra i princìpi attivi utili per curarci e le sostanze alla base della nostra alimentazione.
Le usiamo per costruire case e navi, produrre cosmetici e indumenti.
Talvolta però dimentichiamo che esistono anche piante terribili: alcune producono veleni, altre si accontentano di provocare allergie, altre ancora fanno il doppio gioco: possono essere tossiche e persino letali, ma anche avere effetti terapeutici importanti.
Ovviamente non esistono piante buone o cattive, ma vegetali intelligenti che, non potendo fuggire in caso di aggressione, hanno inventato alcuni “semplici” trucchi per adattarsi a particolari condizioni ambientali, traendone vantaggio.
Queste piante, nonostante la loro cattiva reputazione, non hanno ancora smesso di sorprenderci.
Bruciano e pizzicano, fanno starnutire e piangere, danno dipendenza o fanno ammalare, le più diaboliche possono addirittura essere letali. Ma non per questo sono meno affascinanti. La bacchetta magica di Voldemort in Harry Potter è in legno di tasso. Agatha Christie usa la stricnina in Poirot a Styles Court, e lo fa anche Stephen King in Mr. Mercedes. La bardana, la stalker che ha ispirato l’invenzione del Velcro®, pare abbia guarito Enrico III dalla sifilide. Una foglia di Dendrocnide morta da cent’anni e conservata in un erbario può ancora essere pericolosa…
Leggi un estrattoSe definirò “perfida” la cipolla, “maliziosa” la bardana, “diabolico” il panace di Mantegazza, sarà dunque soltanto per solleticare la vostra curiosità.