Alla fine degli anni Sessanta lo slogan era «la fantasia al potere», con questo libro che si muove nella Storia e danza tra racconto, saggio e narrazione, Mauro Berruto sposta l’accento sullo sport, descrivendolo nel suo essere un fatto politico: strumento di potere, propaganda e, allo stesso tempo, valore prezioso, delicato, da tutelare.
È un legame sottile e millenario quello che tiene insieme sport e politica. Nasce nel mondo classico, trova la sua culla nei Giochi Olimpici antichi e si trasforma, con l’avvento di quelli moderni, nel medagliere come termometro di geopolitica, nei boicottaggi, nella propaganda, nello sportwashing, ma anche negli atleti e nelle atlete simboli di lotta e conquista di diritti. Per tutte queste ragioni lo sport è politica.
Il libro si chiude con un manifesto: dodici proposte di politiche per prendersi cura dello sport: patrimonio culturale e umano da cui la nostra società non può prescindere.
Lo sport influenza un processo politico che può celebrare, esaltare, idealizzare o, viceversa, denigrare, svilire, disprezzare. Lo sport orienta la politica e, simmetricamente, la politica orienta lo sport, oggi come nella notte dei tempi e ovunque nel mondo, senza eccezioni.