Tra romanzo di formazione e storia tentacolare, il Kashmir attraverso gli occhi di un ragazzo e il suo mondo violento e ingabbiato. - Dissent Magazine
Munnu ha sette anni e vive con la famiglia nel Kashmir amministrato dall’India. Ogni giorno fa i conti con la presenza della polizia indiana, della censura, del fanatismo religioso, della povertà. Affascinato dal lavoro di intagliatore del padre, scopre la sua abilità disegnando AK-47 per i compagni di classe. Il suo talento lo porterà a diventare Sajad, il vignettista politico di un importante giornale.
La complessa e violenta storia del Kashmir emerge dagli avvenimenti minuti della vita di Munnu. La prima cotta alla scuola coranica e le punizioni pubbliche, le corse in bicicletta a dispetto dei posti di blocco militari. I cortei funebri e gli slogan politici, i campi di addestramento, i rastrellamenti, le fughe a New Delhi e la misteriosa visita di una ragazza americana cui mostrare il proprio mondo.
Nei disegni, ispirati alle incisioni su legno, all’arte rupestre e alle miniature tipiche della regione, i personaggi di Munnu sono trasfigurati in cervi del Kashmir, una specie in estinzione.
Sulle tracce dei grandi fumettisti contemporanei, Malik Sajad dà voce a un popolo poco narrato, in una storia di formazione che non lascia indifferenti per la forza dell’immagine e l’amara tenerezza dei suoi protagonisti.
Un graphic novel notevole e importante: una storia alternativa del Kashmir in cui la resistenza si intreccia a ogni aspetto dell’esistere.
The Independent