29 maggio 2024

Sopravvissuta a un gulag cinese | Gulbahar Haitiwaji ha vinto il Premio internazionale città di Cassino Letterature dal Fronte

Con il suo libro Sopravvissuta a un gulag cinese, Gulbahar Haitiwaji ha vinto la XIX edizione del Premio internazionale città di Cassino LETTERATURE DAL FRONTE, dedicato quest’anno alla letteratura femminile dal fronte.

La giornata di premiazione si terrà a Cassino venerdì 4 ottobre dalle ore 9.30 nell’Aula Magna dell’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale.
L’autrice non potrà essere presente per motivi personali ma sarà Ilaria Benini, curatrice della collana Asia di add editore, che ha lavorato in prima persona sul libro, a incontrare gli studenti che hanno eletto Haitiwaji come vincitrice del Premio. Fanno parte della Rete le scuole di secondo grado di Cassino, il Liceo Petrarca di Trieste e la Scuola italiana di Atene.

Chi è l’autrice?

Nata nel 1966 nella provincia autonoma dello Xinjiang, nella Cina occidentale, Gulbahar Haitiwaji ha lavorato come ingegnera in una compagnia petrolifera. Nel 2006, dopo il peggioramento delle persecuzioni cinesi verso la minoranza uigura cui appartiene, ha raggiunto con le figlie il marito, già esule in Francia. Dopo dieci anni, una mattina del novembre 2016, è stata richiamata in Cina con il pretesto di chiudere alcune pratiche amministrative. Accusata di dissimulare posizioni indipendentiste e attività terroristiche dietro il suo esilio in Francia, sparisce nelle viscere del terrificante sistema dei campi di concentramento ideati dal Partito comunista cinese per annientare il popolo uiguro. Per quel che ne sappiamo, più di un milione di uiguri sono stati deportati nei “campi di rieducazione” sulla base di infondate accuse di terrorismo, infiltrazione e separatismo. Gli “Xinjiang Papers”, pubblicati dal New York Times nel novembre 2019, hanno rivelato al mondo e provato la sistematica repressione della minoranza musulmana degli uiguri attraverso la detenzione di massa, la più devastante dall’era di Mao. Per quasi tre anni, Gulbahar Haitiwaji è stata privata della libertà e ha subìto ogni sorta di violenza dalla polizia, centinaia di ore di interrogatori, fame, freddo, torture, sterilizzazione forzata e dodici ore al giorno di propaganda cinese. Salvata grazie alle disperate trattative della figlia e all’ostinazione del ministero degli Affari esteri francese, Gulbahar Haitiwaji è la prima testimone del genocidio culturale in atto. Ha scritto il libro con una giornalista del Figaro esperta della questione uigura, Rozenn Morgat, nel corso di un lungo anno di incontri. La pubblicazione di Sopravvissuta a un gulag cinese, best seller internazionale edito in Italia da add editore (traduzione di Sara Prencipe), comporta un terribile rischio, che lei e la sua famiglia hanno deciso di assumersi perché la sua voce essenziale raggiunga l’Occidente e ne scuota l’indifferenza.

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