La casa vivente
Riparare gli spazi, imparare a costruire
Un libro che respira. Elisa Musillo - Elle Decor
Ben vengano allora antropologi con gli occhi aperti che aprono le finestre per cambiare l’aria delle discussioni accademiche e mostrare che fuori c’è il prossimo mondo e che qualcuno ha già iniziato a costruirlo. Maurizio Corrado - Doppiozero
Noi costruiamo la casa mentre la casa costruisce noi, in un rapporto trinitario con il paesaggio e l'ambiente che circonda tutto ciò, la Terra, o volendo allargare il punto di vista, la Natura stessa. Andrea Caffarella - L'Indiscreto
Abitare è una delle principali caratteristiche dell’essere umano e la casa è il luogo umano per eccellenza. Domandare a qualcuno «dove vivi?» vuol dire chiedere notizie sul posto in cui si svolge la sua attività quotidiana. Ma soprattutto su quello che dà senso alla sua vita.
Servendosi anche di un suggestivo giro del mondo tra le architetture vernacolari, il libro va in cerca del senso profondo dell’abitare. Dalle Ande peruviane alle montagne indiane, passando per il Vietnam e la Mongolia, Andrea Staid ci racconta che una palafitta sul lago Inle in Myanmar si regge su pali di bambù che vanno controllati e spesso cambiati, oppure che le travi del pavimento di una casa nelle montagne del Laos invecchiano, respirano e vanno revisionate.
Ci racconta quindi che le case sono vive.
In questo libro non ci sono solo esperienze lontane, perché dai viaggi c’è sempre un ritorno e ovunque sta nascendo la consapevolezza di quanto sia importante vivere (dunque abitare) in un modo più sostenibile ed ecologico. Da questa necessità nascono le esperienze di autocostruzione che stanno crescendo in tutta Italia e la scelta dell’autore di abitare in un rapporto diretto con la natura, in una casa che di natura si nutre e che è stata costruita assecondandone i ritmi e gli spazi.
La casa vivente unisce antropologia ed esperienza personale, viaggio ed etnografia e ci invita a ripensare il nostro modo di immaginarci nello spazio.
L’uomo abita la casa quando non si limita a subire l’esistenza e le fatiche del vivere. In questo modo “abitare” assume il senso del prendersi cura, di sé e degli altri.