MOR

Storia per le mie madri

Prefazione: Maura Gancitano
Argomenti: disagio, donne, fumetti, identità
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Pagine: 352, a colori
Formato: 17x24 cm
Data uscita: 9 Febbraio 2022
ISBN: 9788867833450
Mor è una dichiarazione di amore e un gesto di riconciliazione, la scelta decisa a interrompere una linea di dolore e violenza, perché «quello che subiamo, e che non elaboriamo, lo infliggeremo, o al limite lo asseconderemo». Dalla postfazione di Maura Gancitano
MOR: un canto d’amore che libera dal male Beatrice Palmieri - Il rifugio dell'ircocervo
Chiudere questo libro a fine lettura significa sentirsi pieni di qualcosa di nuovo e di vecchio insieme, desiderare ardentemente di avere ancora una madre con cui ridere o stare in silenzio e che ti guarda come se la tua esistenza la consolasse da qualunque passato. Giusi Marchetta
Quando qualcosa si rompe, come ci racconta Sara Garagnani, è proprio lì che possiamo trovare la bellezza. Antonio Pascale - Mind

Vincitrice del Palmarès Ufficiale di COMICON 2023 come Miglior Opera Prima Italiana e del Premio TIR, istituito da The Italian Review, come miglior graphic novel del 2023.

Mor è un affresco familiare che si stende attraverso la storia di quattro generazioni di donne, tra Svezia e Italia.

Con il dipanarsi delle vicende, l’autrice racconta come i traumi non elaborati si possano trasmettere di generazione in generazione, di madre in figlia, come un testimone che passa di mano in mano. La violenza psicologica e talvolta fisica si propaga, generando depressione, dipendenze, manie di perfezionismo, ossessioni, ricatti, segreti… anche a distanza di generazioni.
In lingua svedese “mor” significa madre, “mormor” (madre di madre) nonna e così via: è la parola stessa a suggerire una ricorsività.

Sara Garagnani racconta questa ereditarietà ripercorrendo la storia della sua famiglia, dalla nonna Inger alla madre Annette fino a se stessa, in un ciclo di emancipazione e ricaduta tratteggiato con lucidità ma anche con sincero affetto.

Con costante inventiva visiva, puntuale e mai fredda, l’autrice ci regala un racconto che è a un tempo analitico e intimo, riflessivo e passionale, dolce e amarissimo.
Una storia che ci permette di guardare le ferite familiari sotto una luce nuova, e con un obiettivo diverso: Mor non è la storia “delle mie madri” ma “per le mie madri”.

Mor a Torino che legge

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Ma com’è possibile che mia madre protegga ancora la nonna Inger? Fuori dai picchi di crisi, sembrava felice. Forse era una facciata per se stessa. L’idea di non essere stati amati dai genitori è insostenibile. Da piccoli non possiamo sfuggirgli, tantomeno siamo capaci di smascherarli. È paura quella che i figli maltrattati provano di fronte al loro vero volto? Crescendo, perdono il contatto con i bambini che sono stati.

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