I miei anni ’80 a Taiwan
I miei anni ’80 a Taiwan è una nostalgica storia di formazione che racconta con sguardo cinematografico gli anni Ottanta, i suoi culti e manie come Bruce Lee, Mazinga e i robottoni giapponesi, la breakdance, senza tralasciare i forti condizionamenti della politica e delle restrizioni alla libertà imposte dalla legge marziale.
A quei tempi Taiwan era tappezzata di manifesti che inneggiavano alla riconquista della Cina. Al cinema, prima di ogni spettacolo, ci si doveva alzare e cantare l’inno nazionale. Verso la fine degli anni Ottanta le cose iniziarono a cambiare, la gente scese in piazza per protestare e si arrivò a colluttazioni tra politici in Parlamento. In parallelo, le strade furono invase di VHS pirata e spuntarono un po’ ovunque baracchini della birra …
I dodici episodi che compongono questo fumetto immergono il lettore nelle strade di Taipei e della provincia taiwanese, nei cortili delle case, nei cinema, nelle scuole, seguendo interminabili partite di baseball, combattimenti kung fu e le crisi d’ansia ricorrenti che il severo sistema scolastico cinese provoca al protagonista.
Sean Chuang 小莊 (1968) è un fumettista e regista taiwanese. È l’autore di A Filmmaker’s Notes, appunti sulla sua esperienza di regista sotto forma di fumetto e di The Window, con cui ha vinto il GIO’s Graphic Novel Award. I miei anni ’80 a Taiwan è il suo terzo libro.
I disegni di Sean Chuang sono a tal punto minuziosi e toccanti che sembra quasi di percepire l’odore dell’aria, o il calore del sole di allora. Si riconosce la sensibilità umanistica che caratterizza il nuovo cinema taiwanese.