Il mio è un atto di amore erotico per le femministe. La vita può essere una continua evoluzione: l’intervista a Francesco Pacifico
L’intervista a Francesco Pacifico a cura di Francesca Angeleri su Corriere della Sera (Ed. Torino).
Le reazioni al libro come sono state?
Da parte delle femministe, positive. Erano contente che parlassi della mia attrazione e del mio desiderio, senza fare il bravo ragazzo.
È stata un’idea o un’esigenza?
In questo decennio ho commentato e scritto molto su questi temi. Così diverse persone del mondo culturale hanno iniziato a chiedermi di approfondire. Poi due editori mi hanno proposto di scriverne. Mi sono trovato un po’ con le spalle al muro, e a me piace quando succede. Anche se mia moglie mi chiedeva: ma sei sicuro? È lei la femminista che mi piace.
È un atto d’amore?
D’amore e attrazione. Non un amore astratto, ma proprio una dimensione erotica.
Apparentemente, l’uomo oggi è più femminista. Ma se c’è un ambito della coppia in cui questa cosa difficilmente ingrana è proprio a letto. O no?
Io credo che proprio lì si veda se ti piace davvero il femminismo: non solo nei doveri, ma anche nel piacere. All’uomo viene naturale voler avere ragione, quindi se la ragione oggi diventa “essere bravo”, ci riesce. È più difficile invece che diventi scapestrato come una femminista, quella è la sfida. Voi vi prendete tante cose in un modo che a volte sembra “sbagliato”, ma in questo c’è vitalità.
Quale lato del femminismo le ha dato più piacere?
La scoperta che la vita non deve essere decisa a monte, ma può essere una continua evoluzione. Molto lo scopri attraverso il corpo, e attraverso il modo in cui il corpo sta nel mondo insieme agli altri corpi.
Ha detto che, rispetto al femminismo, la Destra è più onesta.
Perché mostra apertamente quanto il femminismo sia un grimaldello che mette in crisi il sistema di valori. La reazione in un certo senso onora quella lotta più di chi finge di essere d’accordo ma senza mettersi in discussione. Io ho dedicato la vita a una sperimentazione che, anche se impegnativa, mi ha portato gioia.
Qual è l’ambito della sua ricerca?
Io vivo in una comunità dove, un po’ per ragioni politiche e un po’ per ragioni artistiche, vedi la gente allontanarsi da quel ceto medio e iniziare a vivere una vita di evoluzione. E questa è una cosa che mi attrae tantissimo.
Non è un privilegio?
Molti pagano care certe scelte, soprattutto nella comunità queer, dove perdere il supporto familiare può essere durissimo. Io sono stato abbastanza conformista da non rompere con la mia famiglia, ma tanti non hanno avuto questa possibilità. Non è un privilegio, è una scelta e ha un costo.
Il connubio tra femminismo e gioia?
La novità è superare l’obbedienza cieca alle regole morali. Io sono per una scoperta dell’energia che c’è in quelle regole, se le abbracci come possibilità creative ed esistenziali, diventano una fonte di piacere e di gioia.
Qui l’intervista completa.
Qui il libro: https://addeditore.it/catalogo/francesco-pacifico-la-voce-del-padrone/