9 luglio 2018

#miindigno

Pubblichiamo i lavori svolti dagli studenti dell’ITIS Casale di Torino a seguito dell’incontro con Shady Hamadi, per il suo libro Esilio dalla Siria. I ragazzi hanno raccolto le loro indignazioni personali con l’hashtag #miindigno (trovate un padlet che ne raccoglie gli interventi a fondo articolo) e hanno raccontato l’incontro con l’autore cimentandosi con la stesura di un articolo di giornale. Pubblichiamo l’articolo di Stefano Massa.
Un ringraziamento particolare alla professoressa Roberta Bruzzone.

Siria: Ci sarà una fine alla guerra?

Mercoledì 14 marzo le classi seconde dell’ITIS Casale hanno seguito una conferenza, alla biblioteca Italo Calvino, con lo scrittore Shady Hamadi (il quale ha il padre di origine siriana e la madre di origine italiana) sul suo libro “Esilio dalla Siria”, ove egli narra e parla dell’attuale situazione in Siria durante la guerra civile che la sta distruggendo dal 2011.

Durante l’incontro sono saltati fuori vari aspetti di questa guerra, tra cui gli schieramenti, a favore del regime di al-Assad abbiamo la Russia, l’Iran, l’Iraq e un gruppo jahadista libanese di nome Hezbollah, mentre a favore dei rivoluzionari (i quali chiedono più democrazia nel paese) abbiamo la Turchia, l’Arabia Saudita, il Qatar, gli Stati Uniti e la Francia.

Una domanda che potrebbe sorgere leggendo gli schieramenti è “quella” del perché i siriani che decidono di fuggire dal paese si rifugiano in Libano, pur essendoci un gruppo jahadista a favore del regime? La risposta potrebbe sembrare semplice, ma oltre al fatto che il Libano è molto semplice da raggiungere, poiché è uno dei paesi confinanti della Siria, è anche perché da lì partono alcuni dei barconi che portano (o almeno ci provano) i siriani in paesi come la Turchia, ma anche la Grecia.

Un’altra domanda sorta durante la conferenza è stata la seguente:

“Se durante la Guerra Fredda, la Siria fosse stata appoggiata dagli USA, invece che dall’URSS, quale sarebbe stata la situazione attuale?”

A questa domanda, Shadi ha risposto dicendo che la situazione non sarebbe cambiata molto, quindi avendo lo stesso un dittatore a capo come adesso e una guerra come quella che c’è tutt’ora in Siria.

E perché la situazione non sarebbe cambiata secondo lui? Poiché pur essendo gli USA gli esportatori della democrazia, non si sarebbe mai riusci a raggiungerla, anche poiché ci sarebbero stati colpi di stato come quelli avvenuti durante l’appoggio da parte dell’URSS e quindi molto probabilmente ci sarebbe stata una dittatura lunga 40 anni e che dura tutt’ora anche poiché la gente ha paura di agire e anche poiché vi sono oltre 14 gruppi di servizi segreti addestrati dalle vecchie SSche sanno ogni cosa sulla popolazione.

La domanda che ha lasciato parecchie persone nel dubbio è stata quella di come sarebbe finito il conflitto in corso.

Shadi ha affermato che la situazione sta andando a favore del regime di al-Assad (e quindi anche della Russia) e quindi molto probabilmente si ritornerà alla dittatura presente prima della guerra civile, ma questa sarà molto più severa affinché non avvengano più ribellioni come quelle che hanno scatenato la guerra.

E perché la Russia e i paesi a favore del regime si sono uniti al conflitto?

La risposta è alquanto banale poiché dietro tutto ciò, appena finita la guerra, ci saranno agevolazioni commerciali per il Libano, l’Iran, l’Iraq e la Russia, la quale avrà anche parecchie agevolazioni nelle condutture del metano verso il paesi europei, che passano sul territorio siriano.

E secondo voi come finirà la guerra?

S.M.

 

I contributi degli studenti sul tema #miindigno:

Creato con Padlet

 

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