Il romanzo della rosa
Storie di un fiore
La rosa è una lente attraverso la quale si può mettere a fuoco la storia di una società. Ernesto Ferrero - Il Sole 24 Ore
Trentasette milioni di anni fa, la rosa compare sulla terra. L’hanno rivelato i fossili ritrovati in Oregon e in Colorado confermandoci che in tempi preistorici crescevano specie diverse di rose, le stesse presenti ancora oggi nell’emisfero settentrionale. La storia del fiore, dalla sua genesi a tutto il Settecento, è un’introduzione al cuore del libro di Anna Peyron, che comincia con una data precisa: il 21 aprile 1799, quando Marie Joseph Rose Tascher de La Pagerie, nata in Martinica in una famiglia creola di coloni bianchi francesi, compra una tenuta circondata da un parco. È Giuseppina Bonaparte, e sta comprando Malmaison. Qui allestisce un giardino ben presto più famoso del suo salotto, dove intesse relazioni, riceve imperatori e zar, circondandosi innanzitutto di architetti paesaggisti, botanici, zoologi, chimici, naturalisti, matematici che la aiuteranno a trasformare Malmaison in un luogo di armonia e bellezza.
Dopo Giuseppina il romanzo continua con le rose cinesi che viaggiano nelle stive delle navi insieme al tè. Continua con le rose coltivate nei giardini d’America, persino di Alcatraz. Le rose degli English Gardens che traboccano di galliche, alba, centifoglie e muscose. Le rose nei giardini in Sudafrica sia pubblici che privati. E, per finire, le rose in Australia.
Attraverso persone e luoghi, giardinieri e giardini, colori e profumi Anna Peyron ricostruisce una storia di rose, donne, uomini, artisti, scrittori accomunati da una sola grande passione.
Leggi un estrattoTutto ha inizio il 21 aprile 1799, giorno in cui Madame Bonaparte si reca a firmare l’atto d’acquisto di un piccolo castello mezzo in rovina, circondato da un parco incolto. È Malmaison, Mala-mansio, rifugio di pirati che, nel IX secolo, scorrazzano nella regione. Mentre Napoleone è impegnato nella campagna d’Egitto, Giuseppina trascorre lì la prima estate dell’acquisto. Comincia a sognare il suo giardino, le sue piante, i suoi animali e, forse, già le sue rose.