Baby Blue
Baby Blue – con la sua inquietudine, le contraddizioni dei personaggi e i dialoghi asciutti ma puntualissimi – non è soltanto una lettura fluida e piena di significato, insieme, ma è anche e soprattutto uno spunto per riflettere su una serie di temi centrali per la nostra società: qual è il ruolo del dolore? Quanto può diventare pericoloso l’imperativo di rimuoverlo a tutti i costi? Giulia Ceirano - Il Libraio
Nella distopia disegnata magistralmente da Bim Eriksson sono l’ansia e il dolore a essere banditi. Tutti devono essere felici. Le strade sono popolate da guardie e tutti i cittadini che non sorridono vengono prelevati e portati in strutture per la cura obbligatoria. Ma l’opposizione prospera negli inferi. Ulf Österström - Smålandsposten
In un futuro non così lontano, felicità e benessere psicologico sono imposti per legge.
Un apposito ministero si occupa di tracciare ogni sintomo di devianza psichica, controllare la circolazione delle informazioni e intervenire tramite i suoi socioguardiani a ogni manifestazione di emozioni diverse dal sorriso. Trattamenti sanitari obbligatori, vaccinazioni contro tutto ciò che viene identificato come “malattia mentale”, Stato di polizia: ogni intervento in nome della produttività.
Dopo una giornata impossibile, Betty Pott viene convocata all’istituto di psichiatria e di salute popolare e, mentre subisce la prima flebo di stabilizzatore emozionale, conosce Berina. Ancora non lo sa, ma sarà proprio questo incontro ad aprirle le porte di un mondo di cui non sospettava nemmeno l’esistenza.
Un mondo dal quale opporsi al regime. La resistenza che germoglia negli inferi.
Nomination Premio Carlo Boscarato 2023 (TCBF) come miglior artista internazionale.
Leggi un estrattoSi fa in fretta a mettersi in testa di essere felici, se c’è bel tempo, o se si è innamorati o si compiono gli anni... ma immagina di non poter più provare rabbia o paura quando vieni trattata male.