L'Africa e il mondo

Riannodare le storie dall'antichità al futuro

Traduzione: Marco Aime, Andrea de Georgio, Giulia De Marco, Anna Donà
Illustrazione: Sammy Baloji
Argomenti: sguardo decoloniale
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Pagine: 488
Formato: 14x21 cm
Formato ebook: ePub con Social DRM
Data uscita: 24 Maggio 2024
ISBN: 9788867834617
Questo libro mette in discussione l’idea di un continente che è entrato nella storia solo subendola. - Libération

a cura di François-Xavier Fauvelle e Anne Lafont 

Una storia mondiale dell’Africa, una storia africana del mondo. Portando alla luce il dialogo che le società del continente hanno sempre intrattenuto con il resto del mondo, da Lucy a Black Lives Matter, questo libro lancia una doppia sfida. Non solo l’Africa ha una storia, ma – a volte suo malgrado – è stata al centro delle vicende del mondo, dall’Antico Egitto alle guerre mondiali, dal traffico di oro e avorio allo sfruttamento di coltan e cobalto.

Per superare gli stereotipi culturali di “culla dell’umanità”, di serbatoio di milioni di uomini incatenati nelle navi negriere, François-Xavier Fauvelle e Anne Lafont orchestrano i contributi di autori e autrici che raccontano un’Africa pienamente partecipe alla formazione della civiltà contemporanea. Sotto la lente dell’arte, della natura, delle religioni, delle resistenze e diaspore si compone un continente in movimento da cui non hanno mai smesso di irradiarsi culture, economie, estetiche. Riannodare queste storie, un capitolo dopo l’altro, costruisce la nuova storia tra l’Africa e il mondo, dall’antichità al futuro.

AUTRICI E AUTORI:
Ana Lucia Araujo, Pascale Barthélémy, Jean Godefroy Bidima, Guillaume Blanc, François Bon, Marie-Laure Derat, Souleymane Bachir Diagne, Sarah Fila-Bakabadio, Erika Nimis, Marian Nur Goni, Anne Ruderman.

Leggi un estratto

La copertina del libro è un disegno di Sammy Baloji, artista che lavora tra Bruxelles e Kinshasa, realizzato per il film The Tower. A Concrete Utopia, di Baloji e Filip de Boeck.
Il tratto stilizzato sposta il carattere barocco dell’edificio, lo avvicina e rende comprensibile questa “follia” architettonica – come folli venivano definiti gli edifici stravaganti eretti sulla rive gauche della Senna nel XVIII secolo. Questa torre, costruita e distrutta, filmata, disegnata, ricordata benché scomparsa, somiglia al libro che veste: una costruzione multipla nata da un’utopia, la prova che i progetti utopistici possono generare opere inattese e singolari.