Ziggy Stardust, la più nota creazione di David Bowie, è un personaggio immaginario e il titolo del concept album del 1972 vetta del glam rock, genere che mischiava musica e performance.
Negli anni dello sbarco sulla luna e delle musiche di Space Oddity (1969), delle atmosfere di 2001 Odissea nello spazio (1968), l’idea di poter fuggire verso altre dimensioni è un sogno condiviso, una fissazione generale.
Ziggy è l’inviato dallo spazio che porta alla ribalta il gran reame dell’adolescenza: un brivido di ribellione immaginaria entra nelle camerette della piccola borghesia, nelle case popolari delle periferie. La sua identità aliena, multisessuale, aggressiva, incarna lo spirito dei tempi. Le avanguardie alla fine degli anni Sessanta lavorano sullo scontro degli elementi, sulla fusione violenta di suggestioni lontane tra loro: cultura camp, melodramma, teatro kabuki, gli occhi di Malcolm McDowell in Arancia meccanica, tutto partecipa alla definizione di una creatura che seduce le folle, il messia di una rivoluzione che dura una stagione sola – il tempo che passa tra la sua ascesa e la sua caduta – portatore di una nuova visione della musica e della realtà.
Luca Scarlini fa entrare il lettore nelle scene, nei teatri, nella vita di una rockstar messianica in un mondo sull’orlo dell’apocalisse.
Con questo titolo arriva in libreria la nuova collana Incendi.
Leggi un estrattoMaking love with his ego Ziggy sucked up into his mind / Like a leper messiah / When the kids had killed the man / I had to break up the band
David Bowie