“La discografia di Bob Dylan non esiste. Non c’è, non sussiste, non respira su questo pianeta. Agente, è inutile che lei vada a cercare l’elenco cronologico dei dischi pubblicati in vita – studio, live, antologie, omaggi, eccetera – su Wikipedia, perché quello è un elenco fantasma. Devo essere più chiaro? Non ha un senso, non ha un significato. Sì, certo. I dischi esistono, hanno una consistenza fisica, e sono apparsi in quell’ordine. Eppure sono fantasmi. Dylan non è un cantante, ma un flusso musicale, una tradizione che si protrae, un ininterrotto dialogo tra quello che è stato e quello che sarà nella musica americana. Sì, certo, ho bevuto molto e ora sto per dirle che Dylan esisteva ben prima che esistesse Dylan e lei, agente, non capirà. Ma non importa. Non capire a volte è importante, è l’inizio delle cose belle.”
Il fantasma dell’elettricità è un’autobiografia per interposto cantante, una lettera d’amore, un corpo a corpo romanzesco con un volto e una voce, che ci racconta moltissimo di Bob Dylan, ma anche del nostro rapporto con il mistero della musica.
Leggi un estrattoA volte ho paura che si azzardi a morire e mi faccia sentire in una botta sola tutto quello che è stato per me, che evidenzi - come in certe scintigrafie che sbalzano l'organo malato - tutta la mia vita in relazione alla sua opera, mostrandomele entrambe perse nel tempo.
Marco Rossari