Più brillante della porporina che mettevamo sui biglietti natalizi, questo saggio in forma di racconto, o viceversa, strappa le canzoni di Natale alla retorica, le racconta tra storie e aneddoti che potrebbero appartenere a chiunque di noi. - Il Venerdì di Repubblica
Non sono soltanto le lucine, i pacchetti o i panettoni in vetrina a farci capire che Natale è vicino, ma anche la colonna sonora delle nostre giornate che cambia improvvisamente. Si comincia con gli Wham! e Last Christmas, per poi passare a Jingle Bells nelle sue innumerevoli versioni, fino ai Beatles, Mariah Carey e i Beach Boys.
Maurizio Blatto, che di musica sa (praticamente) tutto ha deciso di raccontare le canzoni che ci tengono compagnia per venti giorni all’anno prima di finire nel cassetto e riproporsi, quasi ringiovanite, appena torna dicembre. Blatto ci svela retroscena, aneddoti, curiosità e tante storie legate ai musicisti che hanno dato voce ai nostri Natali, raccontando di neve di polistirolo, di canzoni nello spazio, di vigilie melanconiche, di pianisti a fumetti, di cantanti nati il 25 dicembre e di gruppi che sembrano un presepe.
Rock, jazz, folk, punk e chi più ne ha più ne metta per tutti coloro che hanno una tradizione da rinnovare o per chi vuole inventarsi un Natale fatto di nuovi e immancabili ascolti.
Leggi un estrattoCaro Babbo Natale,
non sono sempre stato bravo, lo ammetto. Ma chi ama il rock’n’roll non può esserlo davvero, altrimenti farebbe brutta figura.