Maurizio Blatto vive immerso in un universo parallelo, in cui ogni sentimento, ogni luogo e ogni oggetto è definito da una canzone. Vive immerso nella musica, cittadino di un mondo a parte pieno di vita e di colori, dove ogni cosa è immortale. Una malattia da curare? Alla domanda posta in questo libro ha trovato una sola risposta: “No, è una salvezza”. Perché i sogni realizzati ci salvano la vita. Mario Calabresi
Sto ascoltando dei dischi perché, la nostra vita, a conti fatti, non è come una canzone? Parole, piccole pause, ritornelli, arrangiamenti, assoli e cori. Tradurre in musica la vita è compito dei musicisti, spiegarsi attraverso le canzoni appartiene invece molto alla letteratura, ma abbastanza anche alla psicanalisi.
Amare la musica e i dischi tanto da confondere la vita con le canzoni e il pop con la realtà è la malattia dell’autore di questi racconti. In un succedersi di situazioni esilaranti, psicologi, consulenti familiari, terapie di gruppo, medici e addirittura la Morte tentano di curare il protagonista dalla sua ossessione per la musica. Ci riusciranno? Vincerà Freud o avranno la meglio i Beastie Boys? Il terrore per il reggaeton è curabile? Davvero non conoscete i Lucksmiths e le loro connessioni con il diabolico pupazzo Furby? È possibile mettere in scena The Queen Is Dead degli Smiths? Vita privata e analisi musicale si fondono in un testo travolgente, in cui sono le canzoni a fornire il ritmo all’esistenza dell’autore, scandita attraverso ricordi personali e aneddotica rock. Sto ascoltando dei dischi è narrazione, riflessione e playlist ininterrotta; un invito a tuffarsi nelle passioni melodiche, accomodandosi sul divano con il giusto sottofondo musicale.
Ma tu non ne hai già troppi di dischi?
Ovviamente no, e poi questo ha una bellissima copertina apribile, guardala. E dentro, bè, dentro c’è proprio tutto.