Harkness si dimostra una fumettista da tenere d’occhio. Non vedo l’ora di scoprire cosa farà in futuro. Chris Mautner - The Comics Journal
In quest’autobiografia, la cui potenza espressiva è pari solo all’onestà del racconto, l’autrice esplora le sue difficoltà relazionali, il suo rapporto con la sessualità, la sua fatica a creare relazioni stabili, l’utilizzo di Tinder come via d’uscita dalla solitudine, la strada impervia per trovare il proprio posto nel mondo. Tutto ha le sue radici negli abusi subiti quand’era bambina, dal padre, figura assente eppure per sempre presente nella vita della protagonista.
Con un’estetica tra il punk e l’underground, l’esordio di M.S. Harkness nel graphic novel è graffiante, divertente a volte spietato. Il disegno è potente e deciso con un tratto che sorprende, spiazza e infine conquista il lettore, tanto nei momenti di tenerezza quanto nelle scene più intime e toccanti.
Tinderella segna un passo in avanti nell’autobiografismo a fumetti, e sa raccontare, rielaborare ed esplorare una vicenda personale che si fa universale.
So stare da sola. Il fatto che fosse la vigilia di Natale dovrebbe essere irrilevante. Non ero costretta a rispondergli. Che importava se Night Call era un bonazzo volubile che avevo idealizzato senza alcun motivo. Mi aveva chiamata lui. Nessuno vuole restare solo la vigilia di Natale.