Gulbahar Haitiwaji | Sopravvissuta a un gulag cinese nella cinquina del Premio Terzani
Annunciata la cinquina finalista del Premio Terzani 2022
Gulbahar Haitiwajicon Rozenn Morgat per Sopravvissuta a un gulag cinese. La prima testimonianza di una donna uigura (add editore), Fabio Deotto per L’altro mondo. La vita in un pianeta che cambia (Bompiani), Erika Fatland per La vita in alto. Una stagione sull’Himalaya (Marsilio), Colum McCann per Apeirogon (Feltrinelli) ed Ece Temelkuran per La fiducia e la dignità. Dieci scelte urgenti per un presente migliore (Bollati Boringhieri) sono i cinque finalisti della diciottesima edizione del Premio letterario internazionale Tiziano Terzani, riconoscimento istituito e promosso dall’associazione culturale vicino/lontano di Udine insieme alla famiglia Terzani, nel segno del giornalista e scrittore fiorentino.
Chi sono, visti da vicino, i cinque finalisti?
Nata nel 1966 nella provincia autonoma dello Xinjiang, nella Cina occidentale, Gulbahar Haitiwaji ha lavorato come ingegnera in una compagnia petrolifera. Nel 2006, dopo il peggioramento delle persecuzioni cinesi verso la minoranza turcofona di religione islamica cui appartiene, ha raggiunto con le figlie il marito, già esule in Francia. Dopo dieci anni, una mattina del novembre 2016, è stata richiamata in Cina con il pretesto di chiudere alcune pratiche amministrative. Accusata di dissimulare posizioni indipendentiste e attività terroristiche dietro il suo esilio in Francia, sparisce nelle viscere del terrificante sistema dei campi di concentramento ideati dal Partito comunista cinese per annientare il popolo uiguro. Per quel che ne sappiamo, più di un milione di uiguri sono stati deportati nei “campi di rieducazione” sulla base di infondate accuse di terrorismo, infiltrazione e separatismo. Gli “Xinjiang Papers”, pubblicati dal New York Times nel novembre 2019, hanno rivelato al mondo e provato la sistematica repressione della minoranza musulmana degli uiguri attraverso la detenzione di massa, la più devastante dall’era di Mao. Per quasi tre anni, Gulbahar Haitiwaji è stata privata della libertà e ha subìto ogni sorta di violenza dalla polizia, centinaia di ore di interrogatori, fame, freddo, torture, sterilizzazione forzata e dodici ore al giorno di propaganda cinese. Salvata grazie alle disperate trattative della figlia e all’ostinazione del ministero degli Affari esteri francese, Gulbahar Haitiwaji è la prima testimone del genocidio culturale in atto. Ha scritto il libro con una giornalista del Figaro esperta della questione uigura, Rozenn Morgat, nel corso di un lungo anno di incontri. La pubblicazione di Sopravvissuta a un gulag cinese, best seller internazionale edito in Italia da add editore (traduzione di Sara Prencipe), comporta un terribile rischio, che lei e la sua famiglia hanno deciso di assumersi perché la sua voce essenziale raggiunga l’Occidente e ne scuota l’indifferenza.
Qui il comunicato stampa del Premio letterario internazionale Tiziano Terzani – Vicino/lontano 2022